lunedì 11 agosto 2014

DIARIO VIOLA: Anche la Spagna sorride alla Fiorentina

E’ calcio d’agosto, d’accordo. Ma diciamo la verità, passare tutto d’un colpo da zero titoli in dodici anni a una coppa “a botta” è tanta roba, e fa un effetto euforico a cui in questo 21° secolo i supporters viola non erano per niente abituati.
Dopo la Coppa Euroamericana la Fiorentina si porta a casa la Coppa Unesco Costa del Sol, trofeo messo in palio annualmente dal Malaga a proprio domicilio in una partita secca. L’albo d’oro di questa manifestazione andalusa a invito, un tempo prestigiosa poi interrotta per le vicissitudini del Club Deportivo Malaga e poi ripresa negli anni 2000 e giunta alla sua trentesima edizione, presenta diversi nomi illustri tra i vincitori. Tra cui due sole italiane, la Roma nel 1962 ed il Brescia nel 2003 (ma fu un’edizione non omologata, una specie di test in vista della ripresa ufficiale l’anno successivo).
Insomma, la Coppa è bruttina anzichenò, come quella vinta a Lima, ma ha anch’essa un certo prestigio. Portarla via dalla terra di Spagna non è semplice, gli iberici non sono più campioni del mondo, ma il loro campionato è pur sempre di un altro livello rispetto al nostro. E Malaga, la sesta città del paese per popolazione e l’undicesima classificata nell’ultima edizione della Liga, è pur sempre un test di tutto rispetto.
Vedere la Fiorentina giocar bene e trionfare al Estadio La Rosaleda in qualche modo riscalda il cuore, in vista di una stagione che non si sa ancora bene come inquadrare. La sensazione, al di là della prova di ieri sera (ottenuta comunque schierando una formazione che potrebbe essere anche quella “tipo”), è che molti cerchi stiano trovando la loro quadratura. Cuadrado a parte, se ci consentite il gioco di parole.
Il colombiano, rientrato dalle ferie e reduce dal faccia a faccia con ADV, ieri sera era regolarmente convocato, ma ha assistito al match dalla tribuna. Pare che il mister Montella voglia impiegarlo nella prossima uscita di Siviglia contro il Real Betis, a meno che nel frattempo non sia arrivata quell’offertona di cui si favoleggia da tanto, quel treno che passa una volta sola di cui il buon Juan Guillermo ha parlato al Presidente con fare sognante.
Staremo a vedere, intanto al Rosaleda la Fiorentina si è schierata con Neto, Roncaglia, Savic, Rodriguez e Alonso, che come retroguardia potrebbe anche funzionare, Pizarro, Borja Valero e Aquilani, che come centrocampo funziona da due anni a questa parte, e con Ilicic, Rossi e Gomez che costituisce per due terzi almeno l’attacco dei sogni di tutti i tifosi viola. E’ al posto dello sloveno, lento e impacciato come sempre, che dovrebbe andare a posizionarsi il terzo dente del tridente, sia esso Cuadrado, oppure quel Marko Marin che oggi ha svolto le visite mediche a Careggi, o chi per essi.
La cronaca del match parla di una Fiorentina ottima in fase di possesso palla, e non è una novità, e un po’ in affanno in fase difensiva, e non è una novità nemmeno questo. Dopo venti minuti i viola hanno già ipotecato il trofeo Unesco, dapprima segna Pepito Rossi (colui che di cerchi ne quadra sempre tanti da solo) facendosi largo in un’area affollatissima dopo che gli spagnoli hanno ribattuto su Mario Gomez e toccando di precisione alla destra del portiere Ochoa, preso in controtempo.
Al ventesimo, prima che il Malaga riesca a reagire efficacemente, su calcio d’angolo di Borja Valero Gonzalo Rodriguez, che gioca con la maschera di Zorro (protettiva della frattura allo zigomo rimediata a Lima), anticipa tutti con un colpo di testa dei suoi, stavolta a pallonetto. Due a zero, da quel momento la Fiorentina tenta di contenere giocando in scioltezza, anche se finisce per concedere troppo. Per tre volte Horta va vicino ad accorciare le distanze con giocate anche pregevoli.
Nella ripresa la girandola dei cambi e il fiato ancora corto snaturano un po’ il gioco. Malaga e Fiorentina hanno comunque le loro occasioni per arrotondare. Tra i viola entrano due idoli spagnoli del passato, Yakovenko che cerca di mettersi in mostra (e per poco non ci riesce segnando il terzo gol) per riaccasarsi nella Liga, e l’enfant du pays Joaquin Rodriguez, che forse sta pensando di chiudere la sua splendida carriera proprio dove era iniziata, a quel Betis Siviglia dove la Fiorentina sarà di scena stasera. Anche Joaquin potrebbe segnare, innescato direttamente da un rilancio di Neto (stasera attento tra i pali quanto basta). Il suo pallonetto finisce fuori dopo una gran corsa che lo porta a tu per tu con Ochoa.

Dopo sole 24 ore, si replica a Siviglia. E’ un’estate dolce finora per la Fiorentina, in attesa di eventuali botti o che tutto continui com’è stato finora. E va già bene così.

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