martedì 12 agosto 2014

DIARIO VIOLA: Anche Siviglia è viola

Agosto, Fiorentina mia non ti riconosco. In una giornata che di cattive notizie ne porta diverse, l’unica buona è quella dell’ennesima vittoria dei viola in questa estate che porta alla stagione 2014-15. Dopo il Sudamerica, anche la Spagna si appresta ad essere archiviata nell’album dei ricordi come terra di soddisfazioni per una squadra che insieme ai suoi due gioielli dell’attacco sembra aver ritrovato estro e motivazioni. Che fanno ben sperare per una annata che potrebbe, se tutto gira come può e deve, essere addirittura migliore di quella passata.
Al Benito Villamarin di Siviglia la Fiorentina supera il Betis, vecchia gloria del calcio iberico ultimamente caduta un pò in disgrazia (leggasi Segunda Division), con due reti nel primo tempo segnate da Vargas e da Babacar a cui i padroni di casa rispondono nella ripresa con il gol della bandiera di Matilla.
La necessità di tornare in campo a 24 ore dalla sfida di Malaga costringe Montella a schierare una specie di Fiorentina 2. Ma a giudicare da quanto visto a Siviglia non è forse il caso di chiamarle seconde linee. Tatarusanu, Piccini, Hegazy, Tomovic, Pasqual, Vecino, Brillante, Vargas, Joaquin, Babacar, Wolski, magari non sarà una formazione di quelle che i bambini viola manderanno a memoria negli anni a venire, ma forniscono una buona prova facendo sembrare questa vittoria iberica più facile di quello che è.
Dopo una fase iniziale in cui la Fiorentina tiene l’iniziativa quasi costantemente, al 27’ è il giovane Piccini a sorprendere avversari e pubblico con una discesa travolgente che si conclude con un assist per il liberissimo Vargas. Il peruviano ha solo da trafiggere il portiere Adan a botta sicura.
Ancora gioco ed occasioni viola, con Yakovenko che sostituisce l’infortunato Wolski. Finché al 38’ è Joaquin, tornato in grande spolvero nel vecchio stadio dei suoi esordi, ad imbeccare Babacar in contropiede. Il senegalese mostra tutti i suoi consistenti progressi piazzando la botta con freddezza. Adan non trattiene, 2-0, i veri “spagnoli” stasera hanno la maglia viola.
Khouma El Babacar
Nella ripresa, il Betis rientra in campo deciso a salvare l’onore, e ci riesce al 6’ con un gran tiro da fuori area di Matilla sul quale Tatarusanu è incolpevole. Dopodiché, malgrado le sostituzioni, è ancora la Fiorentina la squadra che si rende più pericolosa e che legittima la propria vittoria, condotta in porto tutto sommato senza troppi sussulti. Da segnalare, tra i tanti avvicendamenti, il ritorno in campo di Cuadrado, che starà anche sognando di prendere al volo l’ultimo treno della notte, ma dimostra di avere ancora voglia e spunto in maglia viola con alcune giocate delle sue.
A margine di questa partita, la società fa sapere proprio a proposito del colombiano di essersi data come deadline la data del 20 agosto. Saranno prese in considerazione le offerte pervenute entro tale data, oltre la quale il bando di gara è da considerarsi chiuso. La sensazione è che se il numero 11 è ancora qui (tra l’altro senza fare drammi, almeno stando a suo dire) c’è un motivo preciso, ed è che l’offertona di cui si parla è più sulla carta dei giornali che su quella intestata dei grandi club europei. E ogni giorno che passa avvicina la Fiorentina ed i suoi tifosi a quella che senza dubbio era e resta la soluzione più gradita di calciomercato.
Dicevamo delle altre notizie. Mentre la Fiorentina si riscaldava nel prepartita, giunge la notizia dell’elezione di Tavecchio a presidente della F.I.G.C., addirittura con il 63% dei consensi. La Fiorentina fa parte del fronte delle big che da tempo ha fatto sapere che le osservazioni del candidato presidente sul consumo di banane da parte dei calciatori africani non era gradito. Trovarsi all’opposizione dalla stessa parte di Juventus e Roma, cioè di chi detiene la maggior parte dei proventi dei diritti televisivi che il buon Tavecchio ha promesso di redistribuire, può darsi che frutterà qualcosa di concreto, al di là dell’immagine a cui a Casette d’Ete tengono sempre molto (e giustamente). Per il momento, si profilano tempi bui non solo per i colori viola ma anche per quelli azzurri. Del resto, se Lotito si autoproclama Robin Hood, viene voglia innegabilmente di fare il tifo per lo Sceriffo di Nottingham.
Nella notte, l’ultima delle cattive notizie ritorna buona. Da Varsavia avevano fatto sapere di aver depennato la Fiorentina dal carnet dell’amichevole di lusso del 16 agosto a causa di una prevendita di biglietti ritenuta insoddisfacente (30.000 anziché 50.000, beati loro). Il Legia, squadra di casa, prometteva di più agli organizzatori, almeno finché la società viola non si è fatta sentire richiamandoli al rispetto degli accordi presi.
Ripresa per i capelli sull’orlo della farsa, la partita che riporta la Fiorentina al cospetto della sua grande storia, oltre che dei Campioni d’Europa in carica, dunque si farà. Nel 1957, i viola di Julinho e Montuori ebbero l’onore di giocare la finale della seconda edizione della Coppa dei Campioni, e di essere la degna avversaria delle merengues che vinsero con molta fatica il loro secondo titolo consecutivo. E’ passato qualche anno, tanta acqua sotto i ponti del Manzanarre e dell’Arno. E’ suggestivo ritrovarsi adesso, il Real è tornato sul tetto d’Europa, la Fiorentina vorrebbe consolidare una propria dimensione europea riducendo un po’ la distanza da quel tetto.

Come diceva il prof. Keating, interpretato dal compianto Robin Williams (la cui scomparsa è la prima delle cattive notizie di ieri non legata al calcio), “il mondo visto da lassù ha tutto un altro aspetto”.

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