domenica 17 agosto 2014

DIARIO VIOLA: Real Fiorentina batte Madrid 2-1

A questo punto la cosa più difficile per giocatori, dirigenti e tifosi è tenere i piedi per terra. Il 30 agosto all’Olimpico di Roma il campionato 2014-15 inizierà con il derby tra le due squadre che hanno battuto il Real Madrid campione d’Europa. E tra le due, Roma e Fiorentina, francamente quella che ha destato la maggiore impressione è proprio quella viola.
Allo Stadion Narodowy di Varsavia va in onda l’ultima delle amichevoli di lusso di questa strepitosa estate 2014, per una Fiorentina che è riuscita a riscaldare il cuore dei propri tifosi malgrado il tempo più inclemente a memoria d’uomo. Dopo aver saccheggiato Sudamerica e Spagna vincendo in lungo e in largo, i viola si presentano qui allo stadio del Popolo, lo stesso dove Cesare Prandelli colse la sua ultima vittoria di prestigio con la Nazionale azzurra nella semifinale europea del 2012, Italia-Germania 2-1, per la terza sfida della loro storia contro il Mito.
Il Real Madrid di Di Stefano e Gento spezzò il sogno viola di conquista della Coppa dei Campioni nel 1957. Due anni dopo rese visita alla Fiorentina e concesse la rivincita nella Coppa del Centenario (messa in palio dal quotidiano La Nazione per festeggiare 100 anni dalla sua fondazione). I viola quella rivincita se la presero per 2-1, segnarono Ramon Lojacono e Miguel Angel Montuori, accorciò Ferenc Puskas.
Altri tempi, altri giocatori. Il Real dopo 55 anni è di nuovo campione d’Europa, la Fiorentina cerca di riconquistare una dimensione internazionale confidando sulla buona salute dei suoi assi, mancati purtroppo nella stagione scorsa. Nella “bella” contro il Real le mancano Rossi e Cuadrado, tenuti a riposo a scopo precauzionale anche se tale precauzione rispettivamente ha valenza diversa. Pepito aspetta di sapere se potrà scendere in campo all’Olimpico per i primi tre punti dell’anno che verrà. Cuadrado aspetta di sapere in quale campionato giocherà. E ormai, come si dice a Firenze, siamo alle porte con i sassi.
Anche il Real scende in campo per questa Coppa Supermecz messa in palio dai polacchi in formazione rimaneggiata. In panchina schiera nell’ordine Sergio Ramos, Carvajal, Benzema, Bale, Casillas, Pacheco e Pepe, una squadra di titolari a qualsiasi latitudine. Nomi che fanno impressione al pari di quelli che vanno in campo. Di Maria è ristabilito dall’infortunio mondiale, e lo dimostrerà. Khedira è al settimo cielo per il titolo di campione del mondo conquistato un mese e mezzo fa, e il Real dimostrerà di aver poca voglia di privarsene. E poi c’è Cristiano Ronaldo, primo pallone toccato e subito gol, il Pallone d’Oro si presenta così.
Lo stadio del Popolo è una mezza bolgia, i polacchi fischiano la Fiorentina, rea di aver rubato la scena al loro Legia Varsavia. Sembra di giocare al Santiago Bernabeu, ma questa Fiorentina non ha paura e lo fa vedere subito. Il rinato Babacar si mette in mostra subito anche qui, i primi 10 minuti sono viola, poi incoraggiato dal gol di Cristiano Ronaldo è il Real che prova a incutere timore, e per altri 10 minuti sembra riuscirci. Ma si vede che per la Fiorentina è solo questione di prendere le misure al grande calcio che conta, quando riparte ha un tocco di palla che ha poco da invidiare a quello delle merengues. Mario Gomez vuole spaccare il mondo, Borja Valero vuole far vedere alla Spagna intera che tra le Furie Rosse c’era posto anche per lui, Marcos Alonso ha voglia di fare il figliol prodigo di questo Real, Aquilani sembra Marco Tardelli, giocano tutti bene e anche meglio.
Al 26’ Supermario viene pescato in area madridista da Aquilani e segna un gol dei suoi. 1-1, da lì alla fine del tempo due occasioni per parte. Nella ripresa si riparte con un Real che vuole riprendersi il risultato, giocando di nuovo aggressivo ma finendo spesso in fuorigioco con i suoi uomini gol. Dopo Di Maria, gol annullato anche a Benzema per offside clamoroso. La Fiorentina stringe i denti e piano piano viene di nuovo fuori, mentre dagli spalti qualche applauso comincia a gratificarla, in corrispondenza del riscaldamento dell’enfant du pays Rafal Wolski.
Escono Gomez e Aquilani, ma la qualità pare non risentirne. Ilicic e Brillante vanno a sistemarsi in mezzo ad una partita che sembra tingersi di nuovo di viola. Al 70 Firenze finalmente sogna. Marcos Alonso, il ragazzino che la cantera del Real aveva scartato qualche anno fa, conclude una azione caparbia in area merengue con un tiro su cui Keylor Navas non può nulla. E’ apoteosi viola, e adesso si comincia a guardare l’orologio. Quanto manca?
Nei 20 minuti che mancano più i 5 concessi di recupero dall’arbitro Stefanski incredibile a dirsi ma sarà proprio la Fiorentina ad avere il maggior numero di occasioni per arrotondare. Al delizioso pallonetto di Angel Di Maria fuori di un soffio rispondono Vargas con una bomba impressionante da fuori area e Ilicic che manda fuori di pochissimo in contropiede imbeccato da Bernardeschi, entrato in campo nei minuti finali insieme a tutta la panchina viola. Le riserve fiorentine non tremano di fronte a quelle – si fa per dire – madridiste e alla fine Rafal Wolski può andare ad alzare la Coppa Supermecz sotto il cielo della sua Varsavia.

E adesso, chi glielo dice a Firenze che questa era solo un’amichevole? Che i piedi devono stare ben saldi per terra? Mannini è vendicato. Vencido y vencidor, siempre con honor.

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