sabato 8 marzo 2014

Afghanistan, crocevia degli Imperi

L’Afghanistan, data la sua posizione geografica, è stato da sempre uno dei corridoi del mondo. Crocevia per le grandi religioni, le grandi civiltà, i grandi imperi, per tutte le razze, tutte le ideologie e le arti, da Alessandro il Macedone ai Mongoli, ai Russi, agli Inglesi nell’800, l’Hindukush è sempre stato la posta di un gran gioco, ed è ancora così.
Gli Afghani avevano già conosciuto la memorabile vendetta di Gengis Khan, quando i Mongoli sgozzarono ogni essere umano e sradicarono ogni pianta ed ogni albero. Lottarono contro gli Inglesi per più di sessanta anni per difendere la loro indipendenza, che finalmente arrivò nel 1921. Il primo bombardamento nella storia dell’aviazione inglese, nel 1919, fu su Kabul e la sua popolazione civile.
Dal 1953 al 1963 Daud attuò per un decennio una politica del terrore eliminando gli oppositori e imprigionando i primi intellettuali. Dal 1979 al 1989 l’Afghanistan fu occupato da truppe sovietiche, ma la guerra civile continuò fino al 1991. Nel 1992 i Mujaheddin rovesciarono il governo filosovietico di Najibullah ed elessero presidente Burhanuddin Rabbani.
Nel 1994 si affacciarono sulla scena i Talebani, che nel 1996 riuscirono a conquistare Kabul, imponendo la legge coranica ed avviando una campagna iconoclasta tesa a cancellare ogni traccia del passato preislamico dell’Afghanistan. La distruzione dei Buddha di Bamjan sono solamente la parte più visibile di una distruzione capillare.
Il 9 settembre 2001 Massud, capo carismatico dei Mujaheddin dell’Alleanza del Nord e dell’opposizione ai sovietici prima e ai Talebani poi, muore in un attentato suicida lasciando un vuoto nella leadership afghana. L’11 settembre è storia contemporanea e ben conosciuta. Nell’ottobre dello stesso anno il regime talebano, ritenuto corresponsabile degli attentati terroristici a New York e contro il Pentagono, viene fatto oggetto di una vasta campagna militare da parte degli Stati Uniti e dei loro Alleati.
Nel dicembre 2001 la coalizione occidentale e le milizie locali dell’Alleanza del Nord riconquistano Kabul costringendo il governo dei Talebani ad abbandonare la capitale. Da quella data, l’Afghanistan sta faticosamente ricostruendo l’intero paese per ritornare, se possibile, ad un’esistenza normale. Ad ottobre 2003 ci sono state le prime elezioni democratiche dopo decenni di dominazione, con le quali è stato eletto presidente Hamid Karzai, tutt’ora in carica.
Per chi volesse approfondire la storia afghana, consigliamo Il grande gioco di Peter Hopkirk (Adelphi Edizioni), e Massud il leone del Panjshir di Michael Barry (Edizioni Ponte alle Grazie).

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