sabato 3 ottobre 2015

CONTROCORRENTE: La storia si ripete. E si è rotta anche i coglioni.

Avevamo la religione di stato. Adesso abbiamo la solidarietà di stato. O di regime, ognuno la chiami come vuole, la sostanza non cambia. Per ottemperare alla religione di stato bastava andare a messa la domenica e per le feste comandate. Per la solidarietà di stato non è così semplice, bisogna farsi in quattro per dare tutto quello che si ha a tutto il mondo. Se no si è razzisti, fascisti, “isti” di qualcosa di brutto.
Il mondo è pieno di “profughi”, e tutti hanno diritto a venire in Europa, in Italia almeno, e ricevere quello che noi abbiamo e che dobbiamo dare loro in ossequio ad un senso di colpa e ad una nozione del diritto entrambi fuori dalla realtà. Ma in Europa, in Italia almeno, comandano sinistre che gestiscono interessi di destra. E allora non c’è scampo, o ti fai più in là facendo posto ai “profughi”, ai “diseredati”, ai “bisognosi”, oppure è il tuo stesso stato – quello che ti impone la solidarietà – che ti si rivolta contro. E in un modo o nell’altro te la fa pagare.
Passi per il Papa, l’omino con lo zuccotto bianco che da Duemila anni diffonde un messaggio completamente schizofrenico: imporre la solidarietà con i poveri a gente – a cominciare da se stessa – che persegue ogni giorno tenori di vita da ricchi. Quelli poi che si chiamano Francesco e fanno i comunisti sono i peggio, sono i Barack Obama della religione, finiscono a fare più casino di Urbano II, che almeno aveva le idee molto ma molto chiare. Ogni parrocchia si prenda una famiglia di profughi, dice l’omino. Pazienza se sarebbe stato meglio spiegare ai profughi che era molto più cristiano rimanere al loro paese e rimboccarsi le maniche, come fecero gli stessi Ebrei giunti in Israele tanto per fare un esempio, invece di pretendere di essere sfamati dai popoli accanto. Pazienza se le parrocchie attuali con quella farsa di otto per mille manca poco non hanno più i soldi per fare un battesimo o una cresima, figurarsi per sfamare bocche in più che non siano quella dello stesso prete. Pazienza se quell’omino stesso è a capo della più grande “real estate”, agenzia immobiliare, del pianeta, e avrebbe di che sfamare – se si va in quell’ordine di idee – altro che le famiglie di profughi che arrivano in Europa in questo periodo.
Pazienza per l’omino bianco, comunque, ma quando la morale me la viene a fare il governo del mio paese nossignore. Intanto c’è una costituzione ancora in vigore, malgrado la Boschi e la Serracchiani tentino di farne strofinacci da cucina (sarà un lapsus freudiano?). La costituzione mi dice che profughi sono quelli in fuga da zone di guerra. C’est à dire: siriani, libici, afghani e pochissimi altri. Il resto, care coscienze indignate, è gente che scappa soltanto dalla fatica di fare del proprio paese un posto decente come hanno fatto con il proprio generazioni di europei, russi e americani, a prezzo di una vita da bestie (soprattutto se e dove emigravano) e del loro stesso sangue.
E non mi si venga a tirare fuori il colonialismo. E’ finito sessant’anni fa, nessuno di noi o quasi era nato. E non è un caso tra l’altro se in Etiopia ci ringraziano ancora perché le uniche strade asfaltate e le uniche centrali elettriche funzionanti a tutt’oggi sono quelle costruite dagli italiani al tempo del Duce. Stessa cosa nei territori una volta controllati dai biechi inglesi, francesi, spagnoli e portoghesi. Tre quarti della popolazione mondiale si lava la faccia perché ce l’ha costretta a ceffoni qualche malvagio occupante diversi decenni fa. Siamo tutti figli dell’uomo di Neanderthal, ma dalle nostre parti qualche ex scimmia imparò ad usare l’osso di bue per scavare una buca e crearsi un pozzo. Gli altri, quelli che ora le anime belle definiscono profughi, hanno continuato a usarlo per darselo in testa fino al giorno n cui le navi dei colonialisti sono apparse al largo delle loro coste.
Dice: ma i biechi capitalisti hanno continuato a sfruttare le risorse degli altri paesi anche dopo la fine del colonialismo. A te, proprio a te che mi dici questo, toglierei la macchina da sotto il sedere domattina, lasciandoti senza benzina, e poi voglio vedere dove va a finire il tuo terzomondismo ed il tuo comunismo.
Questa è la storia del mondo. Il resto sono stronzate da – appunto - ex comunisti. A proposito di ex comunisti, nella mia regione il capintesta dei solidaristi di regime è il governatore Enrico Rossi. Quello che si fa fotografare insieme agli zingari, suoi vicini di casa (dice lui). Quello che millanta centinaia di telefonate al numero verde della regione toscana per la solidarietà verso i profughi che qui più che altrove arrivano e continueranno ad arrivare. Quello che distoglie strutture ospedaliere dal loro uso naturale per adibirle a strutture ricettive per profughi con tanto di impegno di spesa (ingente) per dotarle di aria condizionata e confort a cui gli infermieri e i pazienti evidentemente non avevano diritto, perché per loro c’era la spending review. I profughi vengono tra l’altro dalla repubblica centrafricana, un’estate a Firenze dev’essere sembrata loro una vacanza al Sestriere, ma lasciamo stare.
In compenso quando li vedo uscire dai locali dell’ex Meyer rivestiti di tutto punto con capi firmati, occhialini di marca, ipod e iphone ultimo modello, o come quando non più tardi di stamani devo stare mezz’ora in coda alla posta perché la mia connazionale allo sportello perde quella mezz’ora a vendere una sim di postemobile ad un peruviano che non sa nemmeno che per attivare un’utenza telefonica qui nel mondo civile si firma un contratto, oppure come quando l’altro giorno sul 30 da Peretola mi ritrovo quasi unico italiano ad ascoltare la litania del Muezzin che parla – sempre all’iphone, ovviamente, l’unico che non se lo può permettere sono io stronzo italiano – con un altro Muezzin chissà dove, ma che si sente abbaiare benissimo all’apparecchio, ecco, allora mi viene da sorridere al pensiero di tutte le anime belle che si scandalizzano del consenso che altri – a detta loro, gli incolti, i rozzi, il popolo bue – tributano a Salvini e alla Meloni.
Cari signori, caro omino dallo zuccotto bianco, care pasionarie pi-democratiche, caro governatore filotzigano, Salvini e la Meloni sono la vostra ultima possibilità. Dopo di loro ci sono Hitler e Goebbels. Ma voi a scuola studiavate da PD, la storia era una perdita di tempo.

Eppure si ripete. E’ quasi l’ora.

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