mercoledì 20 aprile 2016

RERUM NOVARUM (trad. Solita vecchia storia)



Arriva fresca fresca l’ultima sciocchezza Dall’alto dell’Apostolico Seggio. Secondo il vescovo di Roma, i migranti sono un dono. Chissà perché tutti i paesi d’Europa (meno ovviamente l’Italia) si stanno affrettando non solo a guardare in bocca a Caval Donato, ma addirittura a sbattergli la porta della stalla in faccia. Noi no, tutti domenica a Piazza San Pietro a chiedere perdono tutti insieme non si sa a quale Dio e per quale grave peccato. L’importante è andare a tempo con lo spartito dell’Uomo con lo Zuccotto Bianco.
Unico, nel coro assordante dei piaggiatori italiani bipartisan (anzi, tripartisan) oppure nel silenzio fragoroso di chi non ha il coraggio dei propri pensieri prima ancora che delle proprie azioni (a proposito, ma il dogma dell’infallibilità papale è stato abrogato? no, perché qualcuno per esempio è ancora convinto che il voto sia un dovere, anziché un diritto, e cose del genere…..della serie, a scuola ci tiravamo le merendine….), si fa avanti con voce stentorea come il Fantozzi della Corrazzata Potemkin Matteo Salvini, leader purtroppo non ascoltato come quello che parla da Piazza San Pietro ma insomma, che si sta facendo anch’egli un discreto seguito, in questa Italia che vivaddio si sta rompendo finalmente i coglioni del buonismo e della religione di Stato.
Dice il Matteo di opposizione (l’altro, quello di governo, per una volta incredibilmente tace): un dono lo sono di certo, ma per le cooperative che ci mangiano sopra. Apriti cielo, squarciati Velo del Tempio. Gli italiani - di sinistra, centro o destra, non importa – sono un popolo di baciapile, laidamente e stolidamente ossequiosi verso il potere per mero interesse personale. Figurarsi quando uno si permette di criticare colui che pretende di essere nientemeno che Dio in terra.
Il buon Salvini, che sa di camminare sulla lama di un rasoio avendo da chiedere il consenso elettorale dei baciapile, ci va giù soft con comprensibile prudenza. Io non ho da chiedere il consenso né lo stipendio di nessuno, e posso permettermi di dire che i discorsi del papa sono sciocchezze.
E di rincarare la dose. Accettare lezioni morali da uno che ha preso il nome del Poverello di Assisi (colui che si spogliò di tutto, ma proprio di tutto, abbandonando la ricca casa paterna nudo come mamma l’aveva fatto) ma che è e resta a capo della più grande holding finanziaria e immobiliare del mondo mi sembra come stare a sentire i discorsi della Boldrini, che forse qualche africano indigente l’ha visto a qualche apericena nei compound delle Nazioni Unite, a servire a tavola.
La Chiesa Cattolica possiede mezza Roma, per limitarci alla sede. Le chiese di Roma, grandi e piccole, la sera a una cert’ora chiudono bottega. E la marea di “barboni” che non hanno più altri effetti personali che cartoni e giornali con cui proteggersi dal freddo possono considerarsi ancora fortunati che venga consentito loro almeno di allinearsi ai muri esterni di esse per dormire. Non mi pare che il sig. Bergoglio abbia dato disposizioni (effettive, intendo) affinché tale caritatevole status quo venga mutato. Di ciò che giace custodito nei forzieri delle banche vaticane non ne parliamo, ci sarebbe di che dare sollievo e ricetto all’intero sistema solare. Di questo Bergoglio non chiede perdono a nessun Dio. Non sia mai che gli arrivi qualche caffè indigesto.
Il sig. Bergoglio si reca a Lesbo, a portare le scuse del mondo cristiano a circa 4.000 profughi colà internati, stretti tra la paura del ritorno indietro (Turchia, non proprio il massimo dell’ospitalità, o peggio ancora il Medio Oriente di origine) e quella dell’ignoto insita in un problematico andare avanti. Se ne esce con una pirotecnica decisione di riportarsi a Roma 12 persone. E gli altri 3.988? Rimangono ad aspettare le prossime lotterie, come nel film L’Isola? A rammaricarsi – come si fa dalle nostre parti – per non avere conoscenze nell’ufficio competente?
12 persone, prendine almeno uno di religione cristiana, sant'Iddio, così, tanto per dare la sensazione di multiculturalità! Tanto per far capire che conosci un po’ la storia del Medio Oriente, un posto dove i cristiani vengono perseguitati da prima dell’Anno Mille! Per perseguitare i cristiani, le varie confessioni islamiche stipulano tregue come quelle olimpiche che ogni quattro anni interrompevano le guerre civili dell’Antica Grecia. Si mettono d’accordo tutti, un po’ come ai tempi della caccia al negro in Alabama.
Ne vuoi prendere almeno uno di cristiani? O sei andato lì a baciare le pile (anche te, visto che sei a capo di una religione di baciapile) all’Islam?
Forse sto dicendo troppo. Mi prende un dubbio: ma la Santa Inquisizione è stata abolita? O il referendum non ha raggiunto il quorum? Meglio fare come Salvini, finirla qui. Tanto la gente (spero) si sta incazzando per conto proprio. Anche con l’Uomo Infallibile, quello che nemmeno i compagni hanno il coraggio di criticare.
Un’ultima cosa, questa la devo dire. Se San Francesco avesse avuto degli eredi, dei discendenti, ci sarebbero gli estremi per una causa di disconoscimento.
La pace sia con voi.

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